Nel 1989, il regista australiano Peter Weir diresse L’attimo fuggente, che diventò un fenomeno cinematografico, educativo e morale capace di toccare la vita di milioni di persone, genitori e figli, professori e studenti.
Il film ovviamente lancio’ la carriera di Robin Williams, reduce da un’ altra memorabile interpretazione in “Good morning Vietnam”.
L’attimo fuggente non è invecchiato o passato di moda, ha messo in crisi dogmi arcaici, influenzato il pensiero comune, diffuso la libertà di espressione e la creazione di ideali e sistemi in cui credere. Ognuno, nell’interpretazione del film, ha un ruolo importantissimo: definendo la propria identità, lottando contro le avversità e vincendo le proprie paure.
Un commovente ed illuminato viaggio intellettuale e intellettivo tra un professore allergico a vecchie e severe tradizioni e una classe di giovani presi per mano, scossi, portati alla vera conoscenza ed esaltazione delle proprie qualità. Siamo alla fine degli anni ’50, ma un sistema educativo arcaico e dittatoriale ha il sopravvento sulla libertà di pensiero, sulle emozioni e sull’istinto dei singoli.
La figura del professor Keating, interpretato da un immenso ed indimenticabile Robin Williams, é uno dei personaggi cinematografici più osannati ed amati, un maestro di vita, esaltatore del valore da dare al tempo a nostra disposizione. Cogliere l’ attimo prima che sia troppo tardi, vivere ogni istante così come viene, perché non ne avremo mai uno uguale.
Un entusiasmo folle, anarchico, un fiume in piena di pensieri e parole. Un film che risalta il valore della vera amicizia, del potere del dialogo e dell’ ascolto, del confronto, che ha sempre impaurito la maggior parte di tutti noi. Chi osa sognando è davvero libero: è da sempre così e così sarà per sempre.